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Addio a Franco Battiato

Sul ponte sventola bandiera bianca. Basterebbe una frase, presa da una sua celebre canzone, come istantanea di questo momento. Ma nei testi dei musicista siciliano c'era molto di più e sarebbe riduttivo e, forse, fin troppo semplice usare i suoi testi. Ma è impossibile farne a meno.


Franco Battiato se ne va a 76 anni dopo aver scritto pagine di storia della musica ma anche della letteratura italiana. Dopo la doppia frattura a femore e bacino del 2017 si era ritirato nella sua casa in Sicilia e ridotto le sue apparizioni pubbliche.


Era malato da tempo anche se nessuno tra famiglia e entourage ha mai confermato questa notizia senza però nemmeno smentirla. Il saluto al Maestro si terrà in forma strettamente privata ma non sarà un addio definitivo perché - e ancora una volta ci troviamo a riutilizzare le sue stesse parole - "la morte non esiste, è solo una trasformazione".


Ci lascia in eredità, tra le tante, una delle canzoni d'amore più significative di sempre: La Cura. E, dopo tante domande su chi fosse il destinatario di una dichiarazione così commovente Franco Battiato sorprese - ancora una volta - tutti. È per "l'io interiore" è la persona per la quale dovremmo avere più cura di tutte.


È sceso in campo anche in politica ed è stato per un breve periodo assessore regionale alla Cultura e al Turismo durante la presidenza di Rosario Crocetta. Un impegno durato solo 5 mesi. Avrebbe voluto carta bianca per la promozioni di eventi che potessero promuovere la sua Sicilia e collegarla sempre di più al resto del mondo.


Un'attività da svolgere senza però aver compenso, non era quello il suo vero mestiere. Ma anche le migliori intenzioni si devono scontrare con la realtà. Arriva la revoca del mandato per qualche dichiarazione ritenuta sopra alle righe ma, ancora una volta, aveva ragione lui "Mandateli in pensione i direttori artistici, gli addetti alla cultura".


Se ne va un uomo, un Maestro di musica e cultura, una cultura variegata frutto di conoscenza teoria e viaggi personali alla ricerca di una continua connessione tra comune e sublime, tra gli archetipi della natura umana e il trascendentale.


A tutti quelli che lo hanno seguito nel suo percorso artistico, che non può essere scisso da quello personale, resteranno le frasi di un artista che ha saputo rivoluzionare un'ideologia e che ha trascinato in realtà l'immaginazione facendola roteare "come i dervishes turners che girano".





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