INTERVISTA AD ALESSANDRO GIACOBBE, CIRCUITO CINEMA GENOVA

C’è uno scambio di battute, a un certo punto, ne ‘La peste’ di Camus: “Va bene, gli disse Cottard, va bene, ma cosa intendi per ritorno ad una vita normale? Nuovi film al cinema, disse Tarrou sorridendo”
Se Camus aveva ragione, ritornare a cinema e a teatro (sia pure con tutte le misure di sicurezza necessarie) segna davvero il primo passo di una parvenza di normalità alla quale non siamo più abituati da tempo. Si riapre dopo sei mesi. Con quali sensazioni? Con quali speranze? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Giacobbe del ‘Circuito Cinema Genova’ che gestisce molte delle sale più importanti del capoluogo ligure:
“E’ senz’altro emozionante, c’è un senso di felicità soprattutto nel vedere il pubblico che torna dopo tanti mesi di chiusura ininterrotta, da ottobre ad oggi”
Siamo solo all’inizio, però come è andata?
“Nonostante si sia aperto di lunedì che non è proprio la giornata ideale per il cinema, già il primo giorno con due soli locali - il Sivori e l’Odeon - abbiamo avuto quasi 200 presenze, quindi una risposta davvero affettuosa dei nostri clienti”
Ci può riassumere le misure di sicurezza che adottate?
“Abbiamo da un lato la normativa che ci dice che nelle sale si può avere una capienza massima del 50% dei posti e che i posti vanno assegnati, anche se noi questo già lo facevamo da tempo. Poi c’è la mascherina che va tenuta durante la proiezione ma non ci siamo accontentati di questo e abbiamo aggiunto ulteriori protocolli di sicurezza: la misurazione della temperatura all’ingresso, il tracciamento dello spettatore – sia che prenoti online sia che paghi alla cassa - e impianti di climatizzazione con lampade filtranti che garantiscono un'ulteriore igienizzazione dell’aria che viene cambiata regolarmente nelle sale. Quindi da questo punto di vista impianti ultra moderni in modo da potere vedere un film in un luogo protetto, controllato e tranquillo. Poi, ovviamente, dato il coprifuoco alle 22 che speriamo venga preso allungato, le ultime proiezioni iniziano tra le 19 e le 19.30”
In questi mesi non vi siete sentiti un po’ penalizzati? Perché a me riesce difficile pensare di essere più al sicuro in un autobus alle otto del mattino piuttosto che in una sala cinematografica o in un teatro alle otto di sera, distanziati e con le mascherine
“Nel settembre scorso la Mostra del Cinema di Venezia era stata un modello per la riapertura delle sale e anche all’inizio dell’autunno non si era registrato in Italia neppure un contagio, dunque si pensava che con quei protocolli la tranquillità dello spettatore fosse garantita. Proprio per questo ci siamo stupiti della decisione che si è protratta per sei mesi di non autorizzare le riaperture. Forse la preoccupazione maggiore era dettata da quello che poteva succedere all’esterno ma è davvero difficile che la nostra attività possa procurare assembramenti. La verità è che si sarebbe potuto pensare ad una riapertura già da molto tempo”
In questi mesi molti film che sarebbero dovuti uscire nelle sale sono stati resi disponibili sulle varie piattaforme, tipo Netflix, Prime o Disney+. Lei che ne pensa?
“Credo vada fatta una distinzione: le serialità vedono senz’altro nelle piattaforme televisive la loro casa ideale anche se mi farebbe molto piacere che per qualcuna di esse ci fosse spazio pure sul grande schermo. Ad esempio, un “Trono di spade” al cinema sarebbe veramente spettacolare. Sui film invece sono più scettico perché penso che la loro collocazione normale resti comunque la sala anche se non credo che le piattaforme siano penalizzanti. La dimostrazione è che già mentre vivevano un momento di espansione, quando abbiamo chiuso per la prima volta a causa della pandemia ne venivamo da un anno eccezionale: il 2019 aveva registrato un 15% di presenze in più a livello nazionale rispetto all’anno precedente e i primi mesi del 2020 si era arrivati addirittura ad un 20%. E’ la dimostrazione che il cinema è ben lontano dal morire e l’emozione sul grande schermo vuole essere comunque portata avanti dal pubblico perché è un’esperienza completamente diversa”
Per concludere, che film si possono vedere in questi giorni e che film arriveranno nelle prossime settimane?
Tutto sommato la scelta c’è ed è anche molto interessante perché subito dopo la notte degli Oscar abbiamo portato in sala Minari che aveva sei candidature e ha vinto il premio per la miglior attrice non protagonista. Poi nonostante fosse già in piattaforma è stato riproposto Mank di David Fincher con Gary Oldman perché è uno di quei film che va visto sul grande schermo e tra pochissimo ci sarà spazio per Nomadland e per l’ultimo film di Woody Allen. Poi man mano che si andrà avanti arriveranno altri titoli importanti. Insomma, sono fiducioso”